Giovanni Paludetti

Giovanni Paludetti nacque a Vittorio Veneto il 28 giugno 1912 e mori sempre a Vittorio Veneto il 23 gennaio 2002. Si iscrisse all’università a Padova nel 1934, ma non frequentò molto perché nel frattempo lavorava come insegnante in diverse scuole locali. Consegui la laurea in Lettere a Padova con il massimo dei voti il 17 novembre 1938, alle porte dell’ultima guerra mondiale.
Vinse, classificandosi primo su oltre duemila candidati, il concorso nazionale per 22 cattedre di Storia negli Istituti Tecnici, bandito nel 1938, e gli venne assegnato il posto a Mantova ove si recò ad insegnare nel 1942. Vinse anche l’analogo concorso per l’insegnamento della Storia dell’Arte nei Licei e altre Scuole d’Italia, Da allora ha sempre insegnato e divenne Preside in diverse scuole superiori del Veneto.
Egli fu anche preside e insegnante di ruolo all’Istituto Tecnico Commerciale “Pier Fortunato Calvi” di Belluno a partire dal secondo anno di vita della scuola, fondata nel 1954. e sino alla fine degli anni Cinquanta.
Negli anni Sessanta è stato docente al “Leon Battista Alberti” dell’EUR di Roma dove collaborò con il Ministero della Pubblica Istruzione. Terminò la carriera didattica come preside dell’Istituto Professionale per il Commercio di Vittorio Veneto, la sua amata città,
Ha collaborato a giornali, ha pubblicato libri di poesie, saggi di storia ed arte, oltre ad un volume monografico sul pittore bellunese Giovanni De Mim, 1756-1859. (Udine, Del Bianco, 1959).
E’ stato animatore della Resistenza e della Democrazia Cristiana nel Trevigiano. Di questa formazione politica fu Commissario Mandamentale e uno dei padri fondatori della sezione di Vittorio Veneto.
Per questa sua attività che lo vide girare la Marca in bicicletta e moto, in collaborazione con Giacomo Petterle e Bruno Marton, fu anche segnalato nelle liste degli oppositori partigiani del Comando Tedesco di Treviso. Si distaccò dalla DC quando questo partito effettuò la scelta repubblicana, mentre conservò sempre un forte attaccamento agli ideali risorgimentali e, di riflesso, alla monarchia di Casa Savoia, paladina di questa epopea durante la quale ricevette il nome anche la nuova città di Vittorio.
Dal 1937, mentre era ancora all’Università, Giovanni Paludetti curò il progetto di una collezione artistica, nata all’inizio per soddisfare la sua intensa passione per l’arte ed accresciuta poi, soprattutto sul finire della sua vicenda terrena, con l’intento di farne dono alla sua città.
Egli, come ricorda il direttore dei Musei Civici di Vittorio Veneto dott. Vittorino Pianca, mori in povertà nella casa di riposo della sua città, avendo speso tutto il suo patrimonio per la collezione, intitolata a sua madre Maria Fioretti Paludetti, che trova spazio a Villa Croze ove è esposta nella Galleria Civica d’Arte Medievale Moderna e Contemporanea “Vittorio Emanuele Il” di Vittorio Veneto.
Nella collezione, fra l’altro, sono esposte opere in gran parte di maestri del ‘900, quali Franco Batacchi, Guido Cadorin (che dedicò un celebre ritratto proprio a Giovanni Paludetti), Felice Carena, Paolo Cavinato, Luigi Cillo, Nando Coletti, Carlo Dalla Zorza, Filippo De Pisis, Gino Fossali, Virgilio Guidi, Neno Mori, Pietro Pajetta, Armando Pizzinato, Walter Pregnolato, Gma Roma, Bruno Saetti, Fioravante Seibezzi, Pio Semeghini, Gino Silvestri, Fiorenzo Tomea, Benito Turchetto.